mercoledì, marzo 14, 2007

Economia: La finanza

LA FINANZA

Quantificare il bisogno finanziario e scegliere le fonti di finanziamento. Prevedere le spese, tramite

  • pianificazione finanziaria (coperture per il lungo periodo: 3-5 anni). Ovvero previsioni su incrementi di attività (ad esempio finanziamento per acquisto di strumenti)/diminuzioni di passività (ad esempio distribuzione di utili ai soci) e del ciclo di formazione costi-ricavi (ovvero tempistiche legate a pagamenti e guadagni).
  • programmazione finanziaria (breve periodo: singolo esercizio).

La differenza fra attività e passività si chiama Capitale Circolante Netto (CCN)


FONTI DI FINANZIAMENTO

AUTOFINANZIAMENTO

Denaro proveniente dall'azienda, dall'imprenditore o dalla relativa famiglia.

Autofinanziamento = utile netto – dividendi + ammortamenti + accantonamenti

CAPITALE DI RISCHIO

E' la quota che tutti i soci mettono nell'azienda (e che verrebbe bruciata dal fallimento della stessa)

Acquistare azioni di una società significa entrare a fare parte del suo capitale di rischio

Capitale di rischio = capitale sociale + riserve + utile non distribuito

Non c'è obbligo di rimborso da parte dell'azienda

La remunerazione è variabile (i dividendi dell'azienda)

Pro: stabilità, flessibilità della remuneraprivatozione (gli amministratori della società decidono che quota dell'utile dare come dividendi), flessibilità nella gestione (non bisogna pagare una "rata" ad una scadenza prefissata), assenza di garanzie (non ci sono obblighi di firme e garanzie di rimborso).

Contro: costo (é più esposto al rischio di impresa quindi deve essere ben remunerato), imposizione fiscale (i dividendi distribuiti non possono essere dedotti)

Capitale di debito (debiti con banche)

Norme miste


All'inizio conviene affidarsi al capitale di rischio. Il mercato è la zona geografica dove è possibile piazzare le azioni della propria azienda. Gli operatori sono i soggetti investitori (dal privato al grande fondo di investimento).

Le varie fasi della vita di un'azienda:


Sono business angels: ex titolari di impresa, manager, prof. universitari. Mettono i loro mezzi e competenze e aiutano con la loro fitta rete di conoscenze.

Sono seed financing i finanziatori dell'idea.

Sono start-up financing finanziatori che intervengono appena l'azienda si è avviata.

Sono venture capitalist sono gli investitori del marcato, quando l'impresa è matura.

I business angels sono meno ingerenti dei venture capitalist, sono più veloci nelle scelte di investimento ed accettano anche rendimenti più bassi dei venture capitalist.

Esistono reti di business angels (IBAN italiana, EBAN europea).


Incubatori: (business incubator): si riferiscono agli aspiranti imprenditori che hanno solo un'idea (business idea), mettono la loro esperienza a sostegno della neonata imprese (per circa 4/8 mesi). Curano marketing vendite, aiutano la redazione del business plan, consulenze fiscali, ecc.. Alla fine aprono i contatti di venture capitalist. Di solito non chiedono soldi, ma una quota dell'azienda per beneficiare dell'eventuale elevato capital gain (guadagno in conto capitale).

Acceleratori: (start-up accelerator) Cercano di ridurre i tempi morti tra la definizione dell'idea e la sua realizzazione.

Venture capital: apportano dei capitali propri a un'azienda già avviata. Dialogano con realtà già avviate/strutturate. In genere non investono denaro proprio, ma raccolgono denaro da altri investitori (semplici risparmiatori/aziende, ecc.). Non raccolgono i dividendi, ma guadagnano quando vendono la loro quota (disinvestimento = harvesting).

Le società oggetto di attenzioni dei venture capital devono NON essere quotate in borsa.

Le venture capital devono:

  • Avere orizzonti temporali flessibili (non vendere prima di realizzare un certo guadagno (in genere minimissimo 2 anni)).
  • Coinvolgimento nella gestione dell'impresa finanziata.

Private equity: simili ai venture capital (distinti da essi solo in Europa). La differenza rispetto ai v.c. è che intervengono in fase di sviluppo e cambiamento dell'azienda

Richiedono maggiori capitali e tempi più lunghi.

Volture capital: investimento in aziende in "declino e crisi". I volture investors portano una ristrutturazione, anche pesante dell'azienda.


Il ricorso al mercato mobiliare (quotazione in borsa) è un altro metodo adottato frequentemente per ottenere dei finanziamenti.


CAPITALE DI DEBITO

L'azienda contrae un debito verso un terzo (tipicamente una banca)

Debiti a breve termine: gravano sull'esercizio corrente, debiti a medio e lungo termine esercizi successivi

Capitale di debito = debiti a breve termine + debiti a medio e lungo termine

Sono escluse dalla definizione di "capitale di debito" debiti verso i fornitori, verso i dipendenti o debiti per le imposte.

Vantaggi:

  • Oneri e costi che derivano da questo tipo di finanziamento sono deducibili fiscalmente
  • Effetto leva finanziaria (se il rendimento è elevato può darsi che convenga fare prestiti e pagarci debiti per avere maggiore produttività)

Svantaggi:

  • Rigidità dei tempi e delle modalità di rimborso
  • Prestazione di garanzie: bisogna dare garanzie
  • Vulnerabilità finanziaria: imprese eccessivamente indebitate vengono viste male (potrebbero andare gambe all'aria da un momento all'altro)


FORME MISTE

O semi-equity.

Si collocano a metà tra il capitale di rischio e quello di debito. Sono sottoposti a forte rischio di impresa, ma simili a forme di debito.

Poco diffusi in Italia

Si dividono in:

  • Prestiti partecipativi. Sono fiscalmente equiparati a capitali di debito. Chi presta non impone il tasso di interesse: il tasso di interesse sarà il tasso di crescita dell'azienda.

Mezzanine financing. Identico ad un prestito tradizionale, ma… In caso di fallimento dell'azienda vengono rimborsati prima i creditori tradizionali, poi i mezzanine financing e (se rimane qualcosa) gli azionisti.

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